L'Astrologia nella storia dell'uomo
Come è nata l'Astrologia?
L'uomo ha sempre cercato di capire e spiegare il suo posto nell'universo. Alzando gli occhi per osservare il cielo, fin dall'inizio fu attratto da questi lontani punti luminosi: prima adorava i corpi celesti sacri. Successivamente, ha continuato a studiare i fenomeni fisici dell'universo, cercando di scoprire se esiste una relazione diretta tra il movimento dei corpi celesti e le cose terrene, e come le stelle alla fine influenzano gli affari umani.
All'esperienza iniziale di contemplazione si sostituì quindi il desiderio di svelare il mistero dell'esistenza dell'universo: da questo nacque l'astrologia, la cui culla originaria era la Mesopotamia, soprattutto Babilonia. Migliaia di tavolette di argilla con scrittura cuneiforme furono trovate nel Palazzo di Ninive per dimostrare l'importanza di questa disciplina. I babilonesi erano in grado di tracciare mappe del sole e della luna, disegnare tabelle di eclissi solari e lunari, calcolare la velocità di rivoluzione dei pianeti e determinare le posizioni di alcune stelle fisse nell'eclittica.
L'astronomia babilonese è legata a: la scoperta dello zodiaco; determinazione di solstizi ed equinozi; calcoli sempre più accurati dei cicli del Sole e della Luna; introdurre il sistema sessagesimale in misure di tempo; definizione più precisa della durata dell'anno civile; scoperta della velocità apparente del Sole, diversa in punti dell'eclittica a causa dell'eccentricità dell'orbita; determinare i cicli planetari e tracciare le effemeridi eterne dei pianeti maggiori. Questa ricchezza di conoscenze sembra essere stata trasmessa agli astronomi caldei, che hanno diviso lo zodiaco in dodici parti uguali, ciascuna di trenta gradi, dando a ciascun settore il nome di una costellazione.
Anche le pratiche di predizione della fortuna dei sacerdoti caldei relative al destino del popolo babilonese o del re, diffuse in tutta la Grecia, erano chiamate a rispondere al destino dell'individuo. Inizialmente, l'astronomia e l'astrologia erano una disciplina, come dimostra il fatto che il vero codificatore dei principi di base dell'astrologia era uno dei più grandi astronomi dell'antichità: Claudio Tolomeo, autore di Tetrabiblos, che può essere considerato il primo trattato di astrologia. L'opera conteneva tutto ciò che in termini di teoria ed esperienza astrologica era noto in Babilonia, Egitto e Grecia fino al tempo di Tolomeo (II secolo a.C.). Tolomeo attribuì alle stelle fisse la proprietà di influenzare il destino delle persone e dedicò parte del libro a un oroscopo individuale, suggerendo diversi metodi di interpretazione.
L'astrologia arrivò in Italia durante le guerre puniche, importata e diffusa dagli schiavi greci. Questa nuova dottrina suscitò l'ostilità degli Aruspici (indovini dediti all'interpretazione di segni leggibili dalle viscere degli animali), che vedevano gli astrologi come terribili concorrenti. A Roma furono emanati numerosi editti contro la nuova disciplina, che però resistette con insistenza, unendo l'osservazione delle stelle alle pratiche di aruspicin.
In seguito, mentre considerazioni politiche costrinsero la Roma pagana ad opporsi all'astrologia, i primi cristiani la rigettarono per motivi morali. Il principio del libero arbitrio sostenuto dal cristianesimo non poteva ascrivere il fatto che il destino fosse fissato dalla congiunzione degli astri avvenuta al momento della nascita di ogni persona. La condanna della Chiesa è continuata per tutto il Medioevo e oltre.
Durante il Rinascimento in Italia, l'astrologia acquisì un nuovo significato. Principi e capi hanno beneficiato del lavoro degli astrologi, le cui risposte hanno applicato scrupolosamente; famosi furono Giovanni Muller, detto Regiomontano, attivo a Padova e Roma; Marsilio Ficino, filosofo e astrologo contemporaneamente ai Medici; Ambrogio Varese di Rosate al servizio di Lodovico il Moro; Maino de 'Maineri della famiglia Visconti; Rodrigo Faleiro, compagno di viaggio di Magellan. Nostradamus era un astrologo alla corte di Caterina de 'Medici, Ticone alla corte dei principi danesi e Caffarel era impiegato da Richelieu. Pico della Mirandola e Geminiano Montanari erano in quel periodo feroci oppositori degli astrologi. Dal regno limitato dei principi e dei guerrieri, l'interesse per l'astrologia si diffuse gradualmente tra la gente comune, che sentiva anche il bisogno di conoscere il proprio futuro.
Da allora l'astrologia non ha smesso di fare proselitismo e di diffondersi, adattandosi ogni volta alle esigenze dei tempi e cambiando le conoscenze astronomiche. Oggi questa disciplina è ampiamente conosciuta e ci sono innumerevoli persone che interrogano il cielo per le risposte alle loro curiosità e dubbi nelle stelle.
COSTELLAZIONI E TEMA NATALE